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La progressione dell’Alzheimer: la fase preclinica

La malattia di Alzheimer si caratterizza per la presenza di placche amiloidi, grovigli neurofibrillari e perdita delle connessioni funzionali tra i neuroni in alcune aree del cervello, tra cui l’ippocampo, sede della memoria. Allo stato non si conosce la causa della malattia, nè sono disponibili cure. L’unica nozione certa è che il rischio di ammalare aumenta con l’età, raddoppiando ogni 5 anni dopo i 65 anni e con un rischio del 50% dopo gli 85. Un ulteriore rischio è la familiarità positiva. La cura della malattia è differenziata a seconda dello stadio in cui si trova, per cui è stata proposta una classificazione che prevede uno stadio preclinico e una fase di malattia conclamata con vari gradi di disabilità in relazione ai sintomi presentati. Lo stadio preclinico è stato suddiviso a sua volta in tre fasi in relazione ai livelli di beta amiloide e di proteina tau:

  • fase 1: i livelli di beta amiloide, un frammento di proteina prodotta dal cervello, iniziano a precipitare nel liquor; ciò indica che la sostanza comincia a formare placche nel cervello;
  • fase 2: i livelli di proteina tau iniziano a crescere nel liquor, indicando che le cellule cerebrali cominciano a morire; i livelli di beta amiloide sono ancora anormali e possono continuare a precipitare;
  • fase 3: In presenza di livelli anormali di amiloide e tau, i test neuropsicologici possono evidenziare lievi cambiamenti cognitivi lievi anche se da soli questi cambiamenti non consentono di porre diagnosi clinica di demenza.