Etichettato: salute

Efficacia dell’attività fisica nel Parkinson

I disturbi della deambulazione e dell’equilibrio sono molto frequenti nella malattia di Parkinson e condizionano in maniera negativa sia la disabilità che la qualità di vita connessa alla salute e la sopravvivenza. Questi disturbi sono notoriamente difficili da trattare e non vengono aiutati in modo significativo da un trattamento farmacologico o chirurgico. Gli ultimi due decenni hanno visto un drammatico aumento della ricerca e dell’interesse clinico verso l’esercizio utilizzato come trattamento per problemi di mobilità nelle persone con malattia di Parkinson. Sempre più evidenze sperimentali suggeriscono che l’esercizio fisico è in grado di determinare cambiamenti neurochimici e neuroplastici che si traduce in un miglioramento della mobilità dopo l’esercizio. Pertanto l’esercizio fisico ha il potenziale per aiutare sia gli aspetti della malattia di Parkinson, nonché le complicazioni secondarie dell’immobilità, motorie (andatura, equilibrio, forza) e non motori (depressione, apatia, stanchezza, stipsi; cardiovascolari, osteoporosi).  Una interessante rassegna sull’argomento è stata pubblicata su Movement Disorder (link) Continua a leggere

Il nuovo ministero della Sanità

Parte da oggi la riforma organizzativa del Ministero della Salute. Come pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nr.98 del 27 aprile (link) resteranno solo 8 organismi, dei 30 precedenti e le spese saranno ridotte del 30%. Tra le novità più importanti:

  • istituzione comitato tecnico sanitario con soppressione delle Commissioni Lea, per la ricerca sanitaria, per la pubblicita’, Consulta trasfusionale, Cud, Commissioni sulle biotecnologie, sul doping, per la lotta all’Aids e per le cure palliative, Osservatorio sui programmi di adeguamento degli ospedali, consulta per il volontariato e comitato sulla sicurezza sul lavoro;
  • istituzione comitato tecnico nutrizione e sanità animale;
  • soppressione della Consulta delle associazioni dei consumatori e dei produttori in materia di sicurezza alimentare e trasferimento delle funzioni al Comitato nazionale per la sicurezza alimentare;
  • soppressione commissione trapianti allogeniche con trasferimento delle funzioni al Centro nazionale trapianti;
  • soppressione commissione biocidi.

I nodi da sciogliere

Tra i vari problemi “reali” che il governo Letta dovrà affrontare quelli relativi alla Sanità sono drammaticamente pregnanti e da affrontare subito:

  • Ticket: aumentarli ancora farebbe collassare il sistema e spazzerebbe di colpo la natura pubblica ed universale del servizio sanitario nazionale. La proposta di franchigia in base al reddito ha già mostrato i suoi limiti mentre la normativa introdotta da Tremonti nel 2011 è stata bocciata dalla Corte Costituzionale..
  • Ospedali e territorio: i posti letto dovranno diminuire a 3,7 per mille abitanti (di cui 0,7 per post-acuti, lungodegenza e riabilitazione), diventando a regime nel 2015 7.389 in meno. Manca tuttavia la normativa sui nuovi standard e il potenziamento del territorio con apertura degli ambulatori  medici per 24 ore al giorno, sette giorni a settimana è ancora lungi dal venire.
  • Prezzi di riferimento: il provvedimento che consentiva alle aziende sanitarie di rinegoziare i contratti su beni e servizi in base ai prezzi di riferimento è stato sospeso dal TAR Lazio.

La sanità in tempo di elezioni

Desolante il silenzio di questa avanzata campagna elettorale (tra un mese si vota), Si annuncia tragica la situazione per la sanità. Terreno minato. Nessuno promette nulla. Tutti saranno pronti, ancora una volta, a portare tagli e correttivi là dove già troppo si è tagliato e corretto. Intanto cresce il bisogno insoddisfatto di salute.

Una Sanità da riformare

Interessante l’articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano del 2 gennaio, dal titolo Come si mette in piedi una riforma della sanità (link). L’articolo di Ivan Cavicchi, docente di sociologia, pone l’accento su questioni irrisolte e sul drammatico costante attacco al diritto alla salute che non solo è sancito dalla Costituzione ma dovrebbe entrare nel DNA etico di una società civile e dei suoi esponenti, soprattutto istituzionali. Invece un malinteso tecnicismo economicista vorrebbe tagliare ulteriormente i costi, favorire il privato, soprattutto i ricchi, proporre vecchi schemi sia in tema di assistenza ospedaliera che territoriale. Ci vorrebbe davvero una riforma, ma delle persone prima ancora che delle organizzazioni.

Le donne vivono più a lungo ma peggio degli uomini

Le donne vivono, in media, oltre cinque anni in più degli uomini (84 anni vs 79 – Istat 2009) ma la loro qualità di vita è peggiore. E quanto afferma l’AFaR (Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca). Le donne sono più colpite da malattie non letali come l’artrosi o l’osteoporosi rispetto agli uomini che sono invece penalizzati da malattie ad alta mortalità (tumori o malattie vascolari). Le donne hanno anche una capacità di prevenzione maggiore che consente loro di essere più tempestive nell’intervento sulla malattia. Ma è nell’auto percezione delle proprie condizioni di salute che le donne considerano il proprio stato di salute peggiore di quello degli uomini.

Dicono di noi

Interessante inchiesta pubblicata il 31 luglio su Il Fatto dal titolo Spending review sulla salute (quando il medico sbaglia e quando subisce di tutto)
I risparmi imposti dal governo Monti al sistema sanitario nazionale sono la cornice in cui si iscrivono, uno dopo l’altro, i casi più recenti di malasanità.
Partiamo da un presupposto: secondo un’indagine condotta nel 2011 sui “Punti nascita” dalla commissione parlamentare d’inchiesta sugli Errori sanitari, che ha coinvolto 90 Procure, il numero complessivo dei procedimenti per lesioni colpose era di 53.741, di cui 901 a carico di personale sanitario. Ebbene di questi, dice l’indagine, il 98,8 per cento si è concluso con un’assoluzione. Allarmismo mediatico o mala-giustizia? Non sta a noi rispondere. Quello che è certo, però, è che le cronache sono ricche di episodi di presunta malasanità, dalle cure sbagliate agli scambi di sacche di sangue, dai sondini invertiti alle infezioni in sala operatoria. È di due giorni fa la notizia della morte di un ragazzo di 19 anni, affetto da diabete giovanile, al Policlinico dell’Università Federico II di Napoli. Secondo i suoi familiari, gli sarebbe stata somministrata un’iper-infusione di terapia. Oppure, nelle scorse settimane, la vicenda terribile di Marcus, il neonato romano cui sarebbero stati invertiti i sondini in incubatrice. O, ancora, l’uomo deceduto al Careggi di Firenze per una trasfusione sbagliata. Ma le cronache degli ultimi mesi sono pieni di storie come queste.
TORRE ANNUNZIATA (NA): il 26 aprile 2012 il primario e un’ostetrica del reparto di Ginecologia di Boscotrecase finiscono agli arresti domiciliari (per un altro ginecologo scatta l’obbligo di dimora). Un neonato è morto pochi giorni dopo il parto e la famiglia sospetta che a causarne il decesso siano state manovre ritenute dagli inquirenti “improprie”. Secondo la polizia, inoltre, il primario avrebbe distrutto la cartella clinica originale per produrne una nella quale quelle manovre non compaiono. Continua a leggere

Ancora sulla spending review

E’ ormai evidente che hanno perso il bandolo della matassa: politici, tecnici, faccendieri e non, lobbysti e non sono in evidente stato di difficoltà. La coperta è corta. ammesso che ci sia ancora una coperta, e non si sa da che parte tirarla. E si va avanti a colpi di rinvii. Se “tutto va bene” (è solo un modo di dire) verrà discussa in Aula lunedì. Per intanto si sa che verrà ulteriormente aumentata l’addizionale regionale in Campania ed altre sette regioni (otto su venti: è quasi mezza Italia !!!) e che sarà impossibile riuscire a chiudere il Patto per la Salute. Questo mentre le Regioni cercano di recuperare sostenibilità e governo del sistema senza confrontarsi con chi, gli operatori della sanità, si trovano a doversi inventare ogni giorno nuove acrobazie per assicurare quel diritto alla salute sempre più riservato a pochi dotati di disponibilità economiche.

SANIT 2012

Da oggi e fino al 15 giugno al Palazzo dei Congressi di Roma di terrà il SANIT, il Forum Internazionale sulla Salute giunto alla nona edizione. Ricco e articolato il programma. Tra gli eventi previsti:

  • L’integrazione socio-sanitaria tra innovazione e sostenibilità
  • Il “Progetto salute” Legacoop. La persona al centro della rete del benessere
  • Umanizzazione, etica e prestazioni sanitarie in periodo di crisi
  • Invecchiamento attivo: Strategie di prevenzione delle patologie per migliorare la qualità della vita
  • Le buone pratiche in Sanità
  • Prevenzione del suicidio in tempo di crisi
  • Emergenze mediche nelle malattie rare
  • L’integrazione socio-sanitaria tra innovazione e sostenibilità
  • Innovazione e prevenzione nel sistema salute: i modelli organizzativi e assistenziali
  • Verso una sanità sostenibile: quale ruolo per la digitalizzazione della sanità?
  • Solidarietà, equità e sviluppo al servizio della salute