Statine: utilizzarle o no?

terapia del ParkinsonL’ACC (American College of Cardiology) e l’AHA (American Health Association) hanno formulato le nuove linee guida (link) in materia di livelli di colesterolo e di rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica. Per la prevenzione primaria (cioè, come terapia preventiva per le persone che sono liberi da malattie cardiovascolari), la terapia con statine è raccomandata per le persone con livelli di colesterolo LDL superiori a 190 mg per decilitro (4,90 mmol per litro) e per i pazienti con diabete il cui livello di colesterolo LDL è 70 mg per decilitro (1,8 mmol per litro) o superiore. Per altri, si consiglia statine se il rischio a 10 anni di malattie cardiovascolari è del 7,5% o superiore e il livello di colesterolo LDL è di 70 mg per decilitro o più alto. Il RAWG (Risk Assessment Work Group) ha utilizzato popolazioni reali per stimare il rischio e ha selezionato le popolazioni sulla base delle seguenti caratteristiche specifiche degli studi: gli studi erano di tipo epidemiologico di alta qualità, con descrizione completa dei dati; gli studi avevano dati che riflettono la vera storia naturale del rischio cardiovascolare (ad esempio, i partecipanti avevano fattori di rischio per la malattia cardiovascolare e non stavano ricevendo un trattamento intensivo per ridurre tale rischio); gli studi riflettevano il profilo di rischio della popolazione generale, non di gruppi selezionati quali coorti di studi clinici o gruppi di partecipazione selettivi. Le precedenti linee guida sul colesterolo (ad esempio, quelli di ATP III) hanno utilizzato i dati del Framingham Heart Study per creare delle funzioni di rischio che valutassero il rischio assoluto di un primo caso di morte coronarica o infarto miocardico. Per garantire un’ampia rappresentatività, la RAWG ha incluso nella sua analisi i dati dei principali studi cardiovascolari del National Heart, Lung, and Blood Institute: il Framingham Heart Study, Atherosclerosis Risk in Communities studio (ARIC), il Cardiovascular Health Study (CHS), e il Coronary Artery Risk Development in Young Adults (CARDIA )  (studi collettivamente definiti FACC). Questi studi epidemiologici hanno tracciato coorti rappresentative delle principali popolazioni degli Stati Uniti (neri e bianchi;  uomini e donne), con un eccellente follow-up. L’obiettivo finale per le nuove funzioni di rischio è stata estesa per includere non solo la malattia coronarica, ma anche la morte per cause coronariche, l’infarto miocardico non fatale e l’ictus. Il RAWG sviluppato funzioni di rischio di malattia cardiovascolare per i quattro gruppi (uomini e donne neri e uomini bianchi e donne) per stimare il rischio a 10 anni di malattia cardiovascolare esclusivamente sulla base dei fattori di rischio misurati al basale; cioè, sono stati progettati per predire il rischio sulla base dei fattori di rischio di base non modificati mediante trattamento e di intervento prese in risposta a questi fattori di rischio. Per raggiungere questo obiettivo, il RAWG ha deliberatamente scelto di ridurre al minimo l’uso di dati di base dalla fine del 1990, quando il trattamento intensivo è entrato in uso comune. Le funzioni sviluppate con l’uso dei dati raccolti dopo che le statine e l’aspirina sono diventate terapie standard sarebbero state contaminate da questi trattamenti e interventi. Tale modellizzazione avrebbe descritto la storia così come plasmata dai fattori di rischio e dal successivo trattamento, piuttosto che dalla valutazione del rischio esclusivamente o principalmente sulla base dei fattori di rischio basali. Tali studi sono in corso ed è interessante notare come il rapporto RAWG comprende tre valutazioni effettuate con l’uso di dati recenti. Queste mostrano che le nuove funzioni sopravvalutano il rischio, come ci si aspettava. Le analisi in corso di questi insiemi di dati mostrano una aumentata diffusione del trattamento del colesterolo e della pressione sanguigna, oltre all’aumentato uso di aspirina e di interruzione del fumo dopo le misurazioni di base. Alcuni si sono lamentati che la RAWG non ha utilizzato set di dati più contemporanee per sviluppare le nuove funzioni di rischio. Oltre alle problematiche di cui sopra, questi insiemi di dati non sono rappresentativi di ampie popolazioni degli Stati Uniti, dal momento che i dati provengono da studi clinici o da studi in cui vi è un effetto sostanziale “volontari sani”; Inoltre, alcuni degli studi mancano di precise misurazioni di base. È improbabile, per esempio, che i medici che partecipano a questi studi  e che avevano un livello di colesterolo totale di 260 mg per decilitro (6,70 mmol per litro) non abbiano immediatamente iniziato a prendere una statina, e quindi avrebbero contaminato il risultato di 10 anni con questo trattamento. Inoltre, la scelta del punto di taglio per il rischio del 7,5% riflette in realtà una ricalibrazione (dato che recenti dati degli studi clinici indicano un possibile beneficio anche con un rischio del 5%) per tener conto della possibilità che le funzioni di rischio possono ancora avere un bias verso la sovrastima. 

Una radicale modifica degli stili di vita dannosi per la salute ed in grado di elevare i valori di colesterolo ha potenziali effetti benefici superiori a quelli dell’utilizzo dei farmaci, anche tenendo conto del possibile effetto “distraente” del loro utilizzo.

Quit smoking and changes in lifestyles are a better option in this patient and more cost- effective than start an statin therapy regimen and avoid the medication both sides effetcs.

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